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Siamo andate a fare il nostro volontariato anche negli ospedali! Sai, lì tutto triste, tutto grigio, tutto brutto… Siamo entrate noi con una ventata di gioia!!! Alice è partita di muso, è scivolata sul lisoformio ed ha aperto la porta del bagno col naso. Poi abbiamo visto un vecchietto. Triste, brutto, malato. Ma così triste, brutto e malato che abbiamo detto : E' LUI! Allora siamo andate lì, abbiamo cominciato ad abbracciarlo e a stringerlo forte forte forte e a baciarlo forte forte forte… finché non gli abbiamo staccato il tubo dell'ossigeno. Lui voleva ringraziarci ma faceva solo: CRRRRRRRRRRR ! Allora noi gli abbiamo cantato la canzone della felicità che fa così:
BATTI LE ALI MUOVI LE ANTENNE DAMMI LE TUE ZAMPINE! UN SALTO DI QUA, UN SALTO DI LA', LA CANZONE DELLA FELICITA'!! BO BOM BOM BOM!
Poi è morto.
Comunque non ci siamo date per vinte e siamo andate dalle Piccole Anime Povere della Notte. Ora, non so se voi sapete… Ma esistono donne che fanno mercimonio del proprio corpo e per denaro ti vendono la cosa che hai di più…USATA. Il mondo maligno le chiama prostitute ma noi le chiamiamo le Piccole Anime Povere della Notte… Troie. Allora siam partite io, Bea, Rosadele, Maria Pisa, Nitrilla, Bice, Suka, Urla, Pirla e Vaselina tutte insieme. A piedi nudi. Abbiamo incontrato il nostro parroco, Don Roberto da Bologna, che ci ha detto: "Ma dove andate pecorelle così scalze?" E noi: "Andiamo a portare la parola buona alle Piccole Anime Povere della Notte." E lui: "Ma per andare a puttane ci vuole l'Alfetta!" E ci ha prestato la sua. A un certo momento è arrivato un Tir ed è sceso un omone fisicamente a metà tra Giucas Casella e Paissan. Dal naso in su tutto pelato. Dal naso in giù sembrava fatto all'uncinetto. Quasi come la mia mami Paola. Questo ha cominciato a contrattare con la negretta Alfonso. Son partiti da 500.000£ Hotel Alpi 5 stelle e sono finiti a 5.000 £. Dal deflettore. Allora io mi sono avvicinata gridando: "VADE RETRO PAISSAN! DISSOLVIT BARBUTO!!" E gli ho fatto vedere il panettone le Tre Marie. E lui mi ha fatto vedere il torrone. E' stato davvero orribile! Comunque mi rimane sempre l'insegnamento di Don Roberto da Bologna che mi dice sempre: "Ricorda Mirella, bisogna vivere come gigli nei campi" E così voglio fare. Baciata dal sole, lambita dal vento e pisciata dai dobermann. Ho saputo che a volte l'orgasmo non si compie. Lo so io, che sono un enorme giglione intonso. Per adesso. Ma un giorno mi donerò. Non so come… Io so che la notte che mi donerò voglio sentire le trombe suonare, gli angeli fischiare, i troni, le dominazioni.. Voglio sentire la fanfare del Re di Puglia, il grido primordiale dell'HOMO ERECTUS, voglio che il mio uomo abbia un treno nelle mutande! Con sopra Celentano.
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